RACCONTI AL MICROSCOPIO

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RACCONTI AL MICROSCOPIO

Sei, sette, otto parole al massimo: una storia. Ecco i racconti al microscopio degli studenti del 1º B2. Sono belli, immaginativi, creativi, spiazzanti, e speriamo che ve li godiate come abbiamo fatto noi.


RACCONTI AL MICROSCOPIO PREMIATI

Lo zombi è morto, è diventato vegetariano.
(Maribel Pallarés)


Immigrato salva un politico nel mare.
(Fátima Pastor)


Vendo abito da sposa inutilizzato. Aiutami.
(Fátima Pastor)


Un ascensore. Uno sguardo. Ti odio.
(Jéssica Lucas)


Lei era sempre lì, ma nessuno la vedeva .
(Fina Bolaños)


Sposare un matematico non le portò che problemi.
(Iván Sola)


Tutto diventa bello sotto la doccia.
(Ángela Sanfélix)


Lui non smette di parlare. Nessuno lo ascolta.
(Javier Sancho)


Ed eccovi tutti gli altri “racconti microscopici”. Buona lettura!


Aveva due piedi ma c’era solo un calzino.


Tutti scherzavano finché diventò reale.

“Casa” non ha lo stesso significato per tutti.

Ti cerco ancora, trovami presto.

Le scuse costruirono un muro indistruttibile.

Sono stanco, non ho dormito. Sento le voci.

Mi manchi. Non so se ti vedrò di nuovo.

Lo sentì sospirare, era ancora al suo fianco.

Le luci si spengono. Vedo ancora l’ombra.

Non seppe mai il momento indicato.

Si vede troppo, ma quanto si sa?

I giorni passano. Il calendario è esaurito.

La tua voce è un suono distante. Silenzio.

Io disegno la tua anima, imperfetta e senz’anima.

Grazie per essere nella mia vita. Ci sei?

Essere positivi. La vita è una schifezza.

Che begli occhi! Scusa per essere cieco.

Sento un rumore. Sono solo su un’isola.

Apri la porta. La vita ti chiama.

Ero felice. Adesso ti conosco.

E allora, all'improvviso, è diventato un sconosciuto.

L’uccello ha cantato fino al rumore. Bang!

Nonostante tanto rumore, sentivo soltanto il battito del cuore.

La calma ritornò ma il dolore rimarrà sempre.

La luce si spense e l’orrore ritornò.

Sentirono lo sparo.... il volo dell'uccello fu bloccato.

L'amore ci mise tanto, e non se ne andò più.

È successo tutto, non è cambiato nulla.

La pioggia gli bagnò il viso ... intanto piangeva.

Il vento muoveva l'altalena … nel parco vuoto.

Sei ridicolo. Fuori dalla mia vista!

L’aeronave emerse dalle nuvole. Il sole riempì la cabina…

Aveva nevicato tutta la notte. Cric, crac facevano i suoi passi.

Non tutto il percorso è di rose e fiori.

Quello là era Babo Natale, lo giuro.

Mi sveglio. Dove sono? Non lo so.

Lo guardava seria, muta. Cosa vuoi?, chiese lui.

Ho un cane. Lei mi parla di calcio.

Sta nevicando. Sono in Africa.

Ho paura. Pranzo un panino.

Senza essere marsigliese, cosa cerco? Libertà, uguaglianza, fraternità.

Era sola, ma sapevo che la stavano guardando.

Improvvisamente tutto scomparve, c’era solo oscurità.

Non ricordo da quando ho problemi di memoria.

La fine era vicina, doveva continuare.

Il gioco iniziò, poteva solo vincere o perdere.

Scrisse sulla sabbia “Scusami”; lei non lo guardò.

I nostri pensieri diventano visibili. Saremo ammessi?

Sogno, attività neuronale frenetica. Azzeramento cerebrale efficiente. Sorprendente.

Sono qui, perché non mi vedi?

Io avevo cuore. Lui aveva ragione.

Sei veramente quanto sembri? Ti apprezzano? Raggiunto l’obiettivo.

Mi disse “vieni!” Ci arrivai. Era già lontano.

Piano piano si va lontano. Costanza. Lumache, tartarughe.

Aveva suonato il campanello, tutti si guardavano.

La maniglia cedé, ma non c’era nessuno.

Reality show. Menti vuote. Migliaia di seguaci. Tramonto.

Fai come ti dico, vieni con me!

Trovato! Era nella tasca della giacca d’inverno.

Dalla finesta non si vedeva nessuno. Dove erano?

Ti ho incontrato e ho iniziato a vivere.

Non ho mai avuto tempo, né oro.

Le pernici sono fuggite dalla storia. Fine.

Era la storia di non finire mai.

Non sapeva che fosse possibile finché lo sognò.

Il silenzio faceva più rumore del suo lamento.

Nasce, cresce, muore.

La pioggia cade. Suona un cellulare

Ero appena arrivata. Bussarono alla porta. Eccola!

All’improvviso... un sorriso.

La principessa si annoia con la storia, cambierò il finale.

Non trovò ciò che cercava. Fu felice.

È scappata. È passata davanti ai miei occhi.

Preferirei perdermi una e mille volte.

Aspettando di vivere, sperando di essere.

Si salutarono e non si sono mai rivisti.

E da quel giorno la sogna ogni notte

Guardò la prossima curva ed accelerò la motocicletta.

Allora distrusse la busta. Ignorò il suo contenuto.

Mai avrei potuto immaginare la sua inaspettata risposta.

Sigillarono la loro amicizia con un abbraccio eterno.

Non poteva smettere di pensarci.

Solo i gatti miagolavano quella notte.

Andò via senza sapere che era l’ultima volta.

Suonò il cellulare. Il suo viso diceva tutto.

Lei indossava lo stesso vestito dell’ultima volta.

Non puoi immaginare cosa c’era dentro.

Arriva la notte. La paura appare.

Insieme per sempre? Soltanto per stasera.

Stavo dormendo. Non ha detto addio.

Ho vinto soldi. Ho perso amici.

Aprendo quella lettera, seppe che era sua figlia.

Ho una storia da raccontare. Fine.

Nasce il bruco. Poi la farfalla.

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